Palazzo Montecitorio

Situato in Piazza Montecitorio a Roma, è il palazzo che ospita l’Aula della Camera dei Deputati, oltre ad una gran quantità di splendide sale ed uffici.

 

L’aula della Camera dei Deputati

Capolavoro dello stile liberty, l’aula ad emiciclo nella quale si svolgono le sedute della Camera dei deputati e del Parlamento in seduta comune conserva intatti gli elementi decorativi, gli arredi e le strutture ideati da Basile e dagli artisti che con lui collaborarono. Colpisce, in una visione d’assieme, l’armonia fra l’anfiteatro dei banchi che degradano verso il banco della presidenza, le arcate imponenti delle tribune lungo tutto il perimetro della sala e il velario in vetro e ferro che, nella parte superiore, conferisce una grande luminosità all’ambiente.

Aula della Camera dei Deputati – Palazzo Montecitorio – Roma

Il fregio pittorico di Aristide Sartorio al disopra delle tribune destinate alle autorità, alla stampa e al pubblico è dedicato alla storia del popolo e della civiltà italiana e circonda l’intera aula. La parte centrale dell’emiciclo è occupata dal banco della presidenza e, poco più in basso, dalle due file di banchi riservati al Governo. Sul banco della presidenza, a destra del Presidente siede un deputato segretario incaricato di leggere il verbale e altre comunicazioni durante la seduta; a sinistra il Segretario generale e i funzionari impegnati nelle diverse attività tecniche che accompagnano lo svolgimento delle sedute.

Agli stenografi è riservato il tavolino quadrato al centro dell’aula, posizione dalla quale è possibile cogliere meglio anche le interruzioni e le frasi pronunciate senza microfono. Il tavolo semicircolare che fronteggia i banchi del Governo è invece quello a cui siedono il relatore e i deputati che rappresentano la Commissione incaricata di riferire all’Assemblea sulla questione in discussione. Dal seggio del Presidente è possibile abbracciare con un solo sguardo i dieci settori di banchi in cui siedono i deputati.

Per antica tradizione, che risale all’epoca della Rivoluzione francese, i gruppi parlamentari occupano nell’Aula il settore a destra, al centro o a sinistra che, ad avviso di ciascuno, meglio corrisponde alla propria identità politica o tradizione storica. Sul banco del Presidente accanto alla cartella di seduta spiccano la campanella con cui il Presidente richiama l’attenzione dei deputati e un prezioso calamaio d’argento.

Sono però presenti anche le sofisticate apparecchiature tecnologiche di cui l’Assemblea dispone, fra le quali in particolare l’impianto di votazione elettronica e l’impianto di amplificazione. Ciascun deputato ha oggi un posto fisso nell’aula dal quale di norma parla (attraverso un microfono adattato al suo timbro vocale) e vota (attraverso un terminale che riconosce la sua tessera personale).

Dissimulati con discrezione fra i banchi e gli elementi decorativi, questi strumenti tecnologicamente assai avanzati convivono con gli antichi, come i due orologi in stile liberty inseriti da Basile ai due lati dell’aula e tuttora funzionanti.

La storia del palazzo

La storia del palazzo è alquanto travagliata. Anche il nome è di origine incerta: c’è chi ritiene che in epoca romana vi si svolgessero le assemblee elettorali (da cui”mons citatorius”); per altri il nome del luogo deriva dal fatto che vi venivano scaricati i materiali di risulta della bonifica del vicino Campo Marzio (“mons acceptorius”). L’attuale palazzo, che prese il posto di un preesistente gruppo di casupole, fu commissionato da papa Innocenzo X al Bernini come futura dimora della famiglia Ludovisi.
Morto il papa nel 1655, i lavori furono interrotti per mancanza di fondi e non furono ripresi se non oltre trent’anni dopo per volontà di un altro pontefice dallo stesso nome (Innocenzo XII), che dapprima intendeva destinare il palazzo a ospizio per i poveri e poi decise di installarvi la Curia apostolica (i tribunali pontifici).

Intanto Bernini era morto e il nuovo architetto Carlo Fontana modificò profondamente il progetto berniniano, conservando la caratteristica facciata convessa e aggiungendovi l’arioso campanile a vela. Fontana dovette invece rinunciare, per volontà del pontefice (ancora la mancanza di fondi!), a creare un’unica grande piazza al posto delle attuali piazza Colonna e piazza Montecitorio.
La Curia innocenziana fu inaugurata nel 1696 dando acqua alla grande fontana collocata in fondo al grande cortile semicircolare. Oltre che dei tribunali, il palazzo fu poi anche sede del Governatorato di Roma e della direzione di polizia, divenendo così il centro della vita amministrativa e giudiziaria del governo pontificio.

La campana maggiore

La campana maggiore (che ora suona solo in occasione dell’elezione del Presidente della Repubblica) dava il segno dell’inizio delle udienze e la sua precisione nel battere le ore divenne proverbiale a Roma. Tutti i sabati poi il popolo romano accorreva nella piazza per assistere all’estrazione dei numeri del lotto che – come narra Stendhal nelle sue”Passeggiate romane”- venivano gridati dal balcone.
Dopo l’unità d’Italia e l’annessione nel 1870 dello Stato pontificio, il trasferimento della capitale a Roma comportòla scelta di sedi adeguate per i massimi organi del Regno. Per la Camera dei deputati, scartate altre soluzioni – fra le quali il Campidoglio e palazzo Venezia – la scelta cadde su Montecitorio e furono avviati con grande rapidità i lavori per adattare il vecchio palazzo alle nuove esigenze.

Il compito di edificare l’aula dell’Assemblea fu affidato a un poco noto ingegnere dei lavori pubblici, Paolo Comotto, che vi provvide in tempi molto rapidi (l’inaugurazione avvenne il 27 novembre 1871), costruendo nel grande cortile una sala semicircolare a gradinate su un’intelaiatura di ferro interamente ricoperta di legno. Per quanto inizialmente lodata, la nuova aula si dimostrò tuttavia presto inadeguata, dotata di una pessima acustica, caldissima d’estate e freddissima d’inverno, tanto che i deputati vennero autorizzati dal Presidente nelle giornate particolarmente rigide anche a tenere in testa il cappello. Fallito un tentativo di costruire in Via Nazionale un nuovo palazzo del Parlamento (destinato a ospitare anche il Senato), nel 1900 i Questori della Camera decisero di chiudere l’aula Comotto e di trasferire i lavori dell’Assemblea in un’auletta provvisoria che rimarrà in funzione fino al 1918. Il Governo aveva intanto affidato all’architetto Ernesto Basile il compito di ampliare la sede della Camera secondo un progetto che fu realizzato costruendo un nuovo edificio alle spalle dell’antico.

Fonte: Sito Web della Camera dei Deputati – https://leg16.camera.it/100?sede_camera_descrizione=3&sede_camera=2

 

VIAGGIO NELLA COSTITUZIONE ITALIANA
Una produzione ISIS Europa, marzo 2022.
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